domenica 13 febbraio 2011

A.N.G.E.L.O. Vintage. Il sogno, la ricerca, il futuro.

Intervista con Angelo Caroli: mente e passione del Vintage.

A pochi giorni dalla chiusura dal Vintage Selection n.17, tenutosi a fine gennaio alla Stazione Leopolda di Firenze, il ricordo lampante va all’intervista con Angelo Caroli, guru della nascita del Vintage in Italia.

Comodamente seduti allo stand di A.N.G.E.L.O., Caroli si racconta.

L’avventura nacque verso la fine degli anni ’70, quando appena diciassettenne e alla ricerca di esprimersi attraverso uno stile personale inizia a frugare negli armadi di casa. Da qui l’idea di diffondere negli amici il concetto di personalizzare il proprio look, indossando abiti “non attuali”, accostati in maniera particolare,  con solo un piccolo budget a disposizione.

Fu un successo!

L’ingegno di Angelo lo portò ben presto a procurare gli abiti su commissione, ricercando capi e accessori in buone condizioni, anche se usati, con un occhio di riguardo per le griffe.
Accanto al continuo e rigoroso scandagliare antiquari, mercatini dell’usato e guardaroba, l’attenzione fu rivolta alla procedura di pulitura, sterilizzazione e stiratura: gli abiti dovevano essere rigorosamente di alta qualità e il capo fornito “come nuovo”.

Ma allora, chiedo, cosa distingue il vintage di A.N.G.E.L.O.?
Prima esistevano soltanto i negozi dell’usato, dove era possibile trovare merce a poco prezzo, ma non selezionata. Se all’estero era già possibile negli anni ’90 trovare negozi-bazar che vendevano vestiti a peso, a Berlino come a Londra, difficile era comprendere la reale qualità di ciò che veniva acquistato. L’unica alternativa proposta erano catene come Humana, con un esplicito intento umanitario.
Prima di tutto, quindi, era necessaria la capacità di scegliere per decidere cosa fosse interessante e cosa no. Operazione che comporta lo sviluppo di una profonda conoscenza degli stili, delle caratteristiche che hanno reso celebri le case di moda e un occhio allenato ad osservare i particolari sartoriali.

Che cosa è A.N.G.E.L.O. store OGGI?
Caroli sorride di fronte alla naiveté della domanda e partendo dalla conclusione, afferma:
“…è tante cose…”, è un negozio a tre piani a Lugo di Ravenna, da cui il nome di A.N.G.E.L.O.      Vintage Palace e si connota come una vera e propria boutique, contando più di 80000 abiti.

“Ma è soprattutto la PASSIONE tradotta in PROGETTO come working in progress”,       sottolineando il carattere di dinamismo che sottende ad esso.
Nel corso degli anni, infatti, lo sguardo da collezionista ha dato luogo ad un ricco magazzino, oggi denominato ARCHIVIO, in cui sono raccolti rarità, modelli particolari, classificati in base al genere ed alle diverse epoche: da un esemplare storico di jeans Levi’s Mod.501Dx del ’38 alla collezione di Festa a Palazzo, galleria di abiti firmati Chanel, Christian Dior, Emilio Pucci e Pierre Cardin, per citarne solo alcuni.

E’ proprio l’ARCHIVIO, i cui capi non sono in vendita,che ha generato la possibilità di realizzare nuove attività.

Importante è la collaborazione continua con Università e Istituti di Moda, prestando a noleggio modelli come esemplari da studiare nelle linee, nel materiale e nelle tecniche sartoriali, o partecipando a lezioni formative.

Molte le mostre realizzate in collaborazione con enti del turismo e storici tra cui, quella sugli abiti del Ventennio Fascista al Museo della Città di Rimini nel 2007, curata insieme al presidente del Corso di Laurea di Specializzazione in Sistemi e Comunicazione della Moda.

Eventi improntati a raccontare attraverso il costume, l’identità storica e culturale di un paese o di suoi particolari periodi.
Interessante l’attenzione rivolta ad A.N.G.E.L.O. dai costumisti del cinema del teatro, sempre indaffarati nel ricercare il look dei protagonisti, calati in ricostruzioni ambientali di difficile preparazione altrimenti.

Uno degli ultimi costumisti che si è avvalso della consulenza di Caroli è stato proprio Roberto Chiocchi, il costumista di Vallanzasca. Gli Angeli del Male, per una fine ricostruzione degli anni ’70 tutta italiana.

Qual è il rapporto tra la moda ed il vintage, dunque?
Il vintage di A.N.G.E.L.O. non si connota soltanto di elementi artistici e creativi, visto che il presente è fatto di una clientela eterogenea, di un pubblico giovane, quanto di professionisti della moda, che hanno precise esigenze.

Il mondo della moda è cambiato negli ultimi decenni, i tempi sempre più ristretti nella fase produttiva, impongono agli addetti ai lavori di accorciare gli step necessari per giungere al prodotto finito per le nuove collezioni.

In questi casi interviene l’esempio dei modelli del passato, non solo come ispirazione stilistica, ma anche come prototipi da portare al modellista per decidere tagli e particolari.

Improvvisamente allunga il braccio e mi dice: “Guarda! Potresti dirmi qual è la distanza dell’ultimo bottone di questa giacca dalla fine della manica?...sono esattamente 6cm”.
La risposta spiega tutto.

La mia domanda a questo punto non puo’ che provocare un dubbio: ispirandosi al passato non c’è il rischio di un livellamento della moda verso ciò che già è stato creato? In altri ambiti si è decretato la MORTE dell’ARTE, o affermato che in musica è già stato fatto tutto perché abbattuto ogni confine esitente. Sta succedendo lo stesso alla moda?

Sì, il rischio c’é…”ma in ogni caso si tratterebbe di un livellamento colto, vista la grandezza e lo spessore degli autori dei modelli presi ad esempio. Sicuramente la tendenza ad imparare dal passato puo’ aiutare anche a creare abiti che vanno oltre il periodo di riferimento presente, che a loro volta saranno ammirati come cult nel futuro. Se la ricerca e la progettazione è condotta con qualità, l’originalità non puo’ venir meno.

Un particolare interessante deriva da una caratteristica intrinseca della moda: la sua abilità nel rispecchiare le abitudini delle persone e quindi le loro esigenze. La moda detterà tendenze che aderiscono al pubblico, fino
a quando sarà capace di prevedere i mutamenti e gli stili di vita, prima che si concretizzino su larga scala.
Poi esiste la ricerca sui materiali e sulle linee.

Caroli a questo punto getta lo sguardo sugli scaffali di un armadio presente in mostra, dove ci sono molti esempi di pantalone- uomo militare.

Tu non sai quanti stilisti vengono a cercare questi modelli di pantalone: l’interesse va alle tasche posteriori, al taglio di quelle laterali, al materiale per valutarne la resistenza e qualità termica” .      Si tratta di ricerca, che si nutre di infinite sinergie.

Dove si orientano le ricerche di A.N.G.E.L.O. al momento?
Caroli ammette di studiare attualmente stilisti del periodo fine anni ’80 inizi ’90, come PacoRabane, ma non fa segreto di rimanere comunque fedele al periodo per lui più appassionante, perché ricco di innovazioni: gli anni ’60.


Il futuro?
Sta nel far girare gli abiti.
Quello che Caroli chiama “uno splendido gioco di ricerca stilistica e curiosità” non é altro che riuscire a coinvolgere le persone che decidono di mettere capi e accessori delle Maison più prestigiose e non in conto vendita, creando un openspace di scambio, che permetta di rinnovare il proprio guardaroba con le novità proposte da altri.
Il vestire vintage é pertanto uno Style of life che assicura la possibilità di indossare sempre CAPI UNICI, di alta qualità, ma restando fashion designer del proprio look, attenti, cioé, alla novità,ma mai subordinati alle tendenze del momento dettate dal mercato, che possono non appartenerci.

Cambia così la prospettiva: dalla tendenza consumistica all'acquisto compulsivo, accumulando senza limite, al concetto del comprare scegliendo che cosa, come e soprattutto di quando.

Si fonda così un mercato sostenibile, che utilizza il recycling come chiave di lettura di un nuovo modo di vivere, che colloca la persona al 1° posto.

Inversione del paradigma per una vita con personalità, scegliendo l'unicità.
Sostenibilità, RICICLARE…quindi far girare l’economia, non accumulando ma ri-utilizzando.

Abiti-costumi, abiti che raccontano: vintage come stile di vita. Vintage un SOGNO che parla di FUTURO.

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