sabato 26 febbraio 2011

Il cinema con il cappello. Borsalino e altre storie: tant de chapeau al fil rouge della narrativa contemporanea.


Milano. Si é inaugurata il 18 gennaio alla Triennale e prosegue sino al 20 marzo, la mostra, Il cinema con il cappello. Borsalino e altre storie.
Omaggio al cappello in pieno Fashion Week milanese.
Il legame inscindibile, spesso inosservato, tra cappello e cinema, che procedono nella storia accomunati da un centenario da festeggiare a braccetto, é il focus analizzato dall'esposizione, fortemente voluta da Elisa Fulco, curatrice e Presidente della Fondazione Borsalino, che si é avvalsa per la ricostruzione, di Gianni Canova, critico cinematografico.

Borsalino, cappello maschile in feltro, che ancora oggi porta il nome del suo creatore, Giuseppe Borsalino, accompagna un secolo animato da personaggi afferenti a diverse aree della società e li individua, caratterizzandoli in tutte le loro sfaccettature attraverso evoluzioni di stile, magistralmente riprese dall'occhio indomito, accattivante o dissacrante del cinema.

Con le parole degli organizzatori “La mostra termina laddove ha inizio, con un'emblematica carrellata dei Borsalino più famosi nella storia del cinema.”

Jacques Deray elesse il borsalino a simbolo del gusto anni '30, immancabile nei due film cult di Jean Paul Belmondo e Alain Delon in Borsalino (1970) e Borsalino & Co.(1974).

La nouvelle vague francese con Fino all'ultimo respiro di Jean Luc Godard, Humphrey Bogart in Casablanca, per estendere poi la ricerca alla capacità narrativa del cappello, includendo diversi modelli ritratti dal cinema.
Come sarebbe stato Charlie Chaplin senza la sua bombetta, o Orson Welles privato del copricapo a mantenere lo stesso impeto carismatico in Citizen Kane.
Il Dr. Zivago senza il colbacco, James Dean senza il borsalino dalla tesa rialzata nel Gigante, a simbolo dei latifondisti, ex-pionieri americani e della loro battaglia per la terra.
Come avrebbe fatto John Carpenter a descrivere le Avventure di un uomo invisibile?
Senza il suo cappello Indiana Jones avrebbe potuto terminare prima le sue roccambolesche esplorazioni? Rocky, privato del suo basco non sarebbe riuscito a dimostrare la fatica dei suoi allenamenti con la stessa intensità, o Johnny Depp, eroe retrò dei nostri giorni, come avrebbe fatto ad essere abbastanza dandy nelle movenze del capitano Jack Sparrow, de I Pirati dei Caraibi, o avrebbe perso irrimediabilmente in drammaticità nel ruolo di gangster, in Nemico Pubblico?

              I colori del mondo. National Geographic Italia



TALENTI EMERGENTI 2011-ARTE...I GIOVANI PRENDONO LA PAROLA


Firenze e il CCCS la Strozzina hanno inaugurato il 19 febbraio la mostra TALENTI EMERGENTI 2011, visibile sino al 01 maggio presso gli spazi dedicati di Palazzo Strozzi.

Dopo il successo della 1° edizione del 2009, torna l'esposizione dedicata a i nuovi volti dell'arte contemporanea, con lo scopo mal celato di farsi biennale rappresentativa degli artisti, che esprimono la voce del nuovo e che, loro malgrado, costituiscono da sempre la categoria che soffre la maggiori difficoltà, nel trovare spazi espositivi in ambito nazionale.

Il progetto costituito da un premio e da una mostra, vive nel precipuo intento di offrire ai giovani artisti l'opportunità di far conoscere il proprio lavoro e di avvicinare il mondo dell'arte alle tematiche, predilette dallo sguardo esploratore delle nuove generazioni.

Un proposito quello, da cui parte il progetto della Strozzina che porta in sé un'implicita critica, verso probabilmente il mercato dell'arte, dei critici e degli organizzatori, molto spesso ripiegati in soliloqui auto-compiacenti di mostre per nomi, ormai affermati, che non possono che assicurare successo di pubblico.

Sedici gli artisti selezionati da un comitato, composto da quattro affermati curatori italiani: Luca Massimo Barbero (MACRO, Roma), Chiara Bertola (HangarBicocca, Milano), Andrea Bruciati (Galleria Civica d'Arte Contemporanea, Monfalcone) e Giacinto Di Pietrantonio (GAMeC, Bergamo).
I giovani artisti, considerati tra i migliori talenti dello scenario artistico italiano rappresentano una varietà di approcci di ricerca, misurandosi in discipline diversificate come il disegno, la fotografia, il video, l'installazione.

Il vincitore del premio Talenti Emergenti 2011, è Luigi Presicce, eletto il 18 febbraio in occasione dell'inaugurazione della mostra e giudicato, invece, da un prestigiosa giuria internazionale sulla base di criteri di coerenza, maturità e originalità, con fondamentale riguardo al grado di innovazione commisurato all'impatto sociale della forma e del percorso concettuale.

giovedì 24 febbraio 2011

TOUCH!NeoZone cloudnine. Pitti Immagine é al Fashion Week di Milano.

Dal 25 al 27 febbraio Firenze con Pitti Immagine é a Milano con Touch! NeoZone Cluodnine...ed é subito follia al Fashion Week, record di richieste di partecipazione.


I Saloni di Pitti espongono per un lungo week end ben 170 collezioni, dedicate alla moda donna di ricerca autunno/inverno 2011/2012, affermandosi come brand must nel suggerire innovazione e nuovi talenti.

Indirizzo? Via Tortona.

Sede della “manifestazione nella manifestazione”sono gli spazi DESIGN del NHOW Hotel di Via Tortona 35, in cui si svolgono Touch! e neoZone, e lo storico Padiglione Visconti di Via Tortona 58, in cui viene presentato cloudnine.


Firenze vuole gettare un ponte nella direzione della modernità della ricerca, facendo parte del progetto Milano Fashion City, come sottolineato dalle parole dell'a.d. di Pitti Immagine, Raffaello Napoleone, che sottolinea il ruolo fondamentale dei Saloni, per presentare collezioni e prodotti innovativi ad una platea di buyer qualificata e internazionale, come quella che arriva a Milano per la moda donna.
La manifestazione si connota, dunque, come tappa complementare di Pitti W, per un progetto a 360 gradi che inizia con Firenze, ospitando aziende in grado di presentarsi, già ad inizio anno, ai buyer internazionali, che si muovono con sempre maggior anticipo, e si conclude a fine febbraio con Touch! neoZone e cloudnine: tre saloni ognuno con una precisa identità di prodotto e di stile, selezione di collezioni dal respiro internazionale che puntano a qualità, ricerca ed innovazione.

Tre nomi per un unico progetto, tre diverse identità, che rappresentano l'eterogenea dimensione della donna di oggi:
l'eleganza nello stile, l'eclettismo delle linee e nell'accostamento dei tessuti é per la donna di carattere che sceglie TOUCH! Chic e ricercatezza vestono la femminilità che prende a braccetto lo sportswear luxury per neoZone. Il tutto accompagnato da cloudnine, il pianeta dell'accessorio, in cui la parola sperimentazione si accosta e definisce, spesso a contrasto, gli abiti, donando loro personalità.

domenica 13 febbraio 2011

A.N.G.E.L.O. Vintage. Il sogno, la ricerca, il futuro.

Intervista con Angelo Caroli: mente e passione del Vintage.

A pochi giorni dalla chiusura dal Vintage Selection n.17, tenutosi a fine gennaio alla Stazione Leopolda di Firenze, il ricordo lampante va all’intervista con Angelo Caroli, guru della nascita del Vintage in Italia.

Comodamente seduti allo stand di A.N.G.E.L.O., Caroli si racconta.

L’avventura nacque verso la fine degli anni ’70, quando appena diciassettenne e alla ricerca di esprimersi attraverso uno stile personale inizia a frugare negli armadi di casa. Da qui l’idea di diffondere negli amici il concetto di personalizzare il proprio look, indossando abiti “non attuali”, accostati in maniera particolare,  con solo un piccolo budget a disposizione.

Fu un successo!

L’ingegno di Angelo lo portò ben presto a procurare gli abiti su commissione, ricercando capi e accessori in buone condizioni, anche se usati, con un occhio di riguardo per le griffe.
Accanto al continuo e rigoroso scandagliare antiquari, mercatini dell’usato e guardaroba, l’attenzione fu rivolta alla procedura di pulitura, sterilizzazione e stiratura: gli abiti dovevano essere rigorosamente di alta qualità e il capo fornito “come nuovo”.

Ma allora, chiedo, cosa distingue il vintage di A.N.G.E.L.O.?

martedì 8 febbraio 2011

Marina Abramovic: anteprima italiana di Seven Easy Pieces

Dopo un'attesa durata anni, finalmente torna a Bologna la regina internazionale della performance.
Marina Abramovic presenta ad ArteFiera 2011 in anteprima assoluta per l'Italia il suo ultimo film Seven Easy Pieces.

L'evento, a cura di Renato Barilli, patrocinato da UNIBOCultura, Università degli Studi di Bologna ed ArteFiera Art First si svolge all'interno dell'Aula Magna di Santa Lucia e prevede un incontro/ intervista con l'artista.


Il film, per la durata di 95 minuti, tiene incollati gli spettatori che attoniti, vivono l'angosciante tensione, espressa inequivocabilmente dall'autrice.

Sette film in uno. I primi cinque video sono l'efficace reinterpretazione di Abramovic delle celebri performance storiche realizzate negli anni '60 e '70 da Vito Acconci, Joseph Beuys, Valie Export, Gina Pane e Bruce Nauman, per concludersi con due dei più importanti visual extended clip della stessa.

Fu il Guggenheim Museum di New York ad invitare l'artista per una serie di performance, che racchiudessero il core della recente storia del genere artistico. Da qui film per la regia della film maker Barbette Mangolte, che fu presentato tra il 9 ed il 15 novembre 2005 al Guggenheim, successivamente premiato al Festival del Cinema di Berlino nel 2007 e che continua a riscuotere i pareri favorevoli della critica e del pubblico ai più importanti festival in Israele Polonia, Australia, Canada, Giappone.

Qual'é la ricerca di Abramovic attraverso l'utilizzo della performance art?

E' possibile parlare di un'indagine del confine, con cui ogni essere umano é costretto a confrontarsi, vivendo? Il limite del corpo, messo a dura prova in situazioni estreme di resistenza, quasi a testare il punto di risveglio dall'indifferenza di chi ha subito e disilluso muove, bramando il contatto emotivo con il sé, viatico terreno per riflessioni superiori.

lunedì 7 febbraio 2011

ALTAROMA - Fernanda Gattinoni: Moda e stelle ai tempi della Hollywood sul Tevere. Il cinema è in passerella.

Evento di apertura di ALTAROMA, piattaforma romana per l’alta moda donna, è stata l’inaugurazione, il 28 gennaio scorso, della mostra Fernanda Gattinoni: Moda e stelle ai tempi della Hollywood sul Tevere, a celebrare la moda e una delle sue massime autrici italiane, come filo di congiunzione tra cinema, arte sublimate a simbolo di storia della cultura contemporanea.
La Maison Gattinoni presenta 24 abiti del suo Archivio Storico, appartenuti a 5 grandi star del cinema, per raccontare il periodo d’oro della casa di moda: protagonista della Dolce Vita, Hollywood a Roma.
La ricostruzione è a cura di Sofia Gnoli, presentata in anteprima presso i Saloni dell’Istituto Italiano di Cultura di Parigi, si trasferisce, ampliata nella sua sede capitolina.

L’esposizione, che proseguirà sino al 10 marzo 2011, è stata, infatti, allestita all’interno della prestigiosa cornice del Museo Boncompagni Ludovisi, promossa dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali e dalla Galleria Nazionale d’Arte Moderna, con il patrocinio della Provincia di Roma, dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Roma e di AltaRoma.

Le creazioni di Gattinoni, eleganza con charme, delicatezza che valorizza l’essere donna e lo impreziosisce, vengono esposti e narrati attraverso le figure delle attrici, che li hanno interpretati e per cui sono stati creati.



domenica 6 febbraio 2011

AltreMani al Vintage Selection n.17 è Vegetable Skin: la luce cambia pelle!

Da Vintage Selection n.17 part 2 29-30 genn
Da Vintage Selection n.17 part 2 29-30 genn
Firenze. Girovagando per la mostra Vintage Selection, che si è tenuta dal 26 al 30 gennaio alla Stazione Leopolda, improvvisamente ci troviamo attratti da una singolare installazione:
due sedie da ufficio, vuote, su cui pendono due lampade appese in cascata interamente coperte di erba.
Si tratta di un richiamo ad una performance teatrale dal sapore kafkiano?
Sistemate in un angolo, sembra ci invitino ad oltrepassare la soglia, non indugiamo oltre ed entriamo nella ROOM retrostante, lasciandoci trasportare dai colorati strali che provengono dall’interno.

Benvenuti nel Paese delle Meraviglie di Vegetable Skin, ultima creazione in casa Altremani in collaborazione con l’architetto Alessandro Moradei, già collaboratore di Pitti Immagine.
Una stanza rettangolare percorsa in tutta la sua lunghezza da un plastico del mondo in un bianco latte riflettente.
Simbolo, questo che sottintende l’apertura del design di Altremani alle contaminazioni culturali e il coinvolgimento nel sociale, che ne contraddistingue il concept.