lunedì 7 febbraio 2011

ALTAROMA - Fernanda Gattinoni: Moda e stelle ai tempi della Hollywood sul Tevere. Il cinema è in passerella.

Evento di apertura di ALTAROMA, piattaforma romana per l’alta moda donna, è stata l’inaugurazione, il 28 gennaio scorso, della mostra Fernanda Gattinoni: Moda e stelle ai tempi della Hollywood sul Tevere, a celebrare la moda e una delle sue massime autrici italiane, come filo di congiunzione tra cinema, arte sublimate a simbolo di storia della cultura contemporanea.
La Maison Gattinoni presenta 24 abiti del suo Archivio Storico, appartenuti a 5 grandi star del cinema, per raccontare il periodo d’oro della casa di moda: protagonista della Dolce Vita, Hollywood a Roma.
La ricostruzione è a cura di Sofia Gnoli, presentata in anteprima presso i Saloni dell’Istituto Italiano di Cultura di Parigi, si trasferisce, ampliata nella sua sede capitolina.

L’esposizione, che proseguirà sino al 10 marzo 2011, è stata, infatti, allestita all’interno della prestigiosa cornice del Museo Boncompagni Ludovisi, promossa dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali e dalla Galleria Nazionale d’Arte Moderna, con il patrocinio della Provincia di Roma, dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Roma e di AltaRoma.

Le creazioni di Gattinoni, eleganza con charme, delicatezza che valorizza l’essere donna e lo impreziosisce, vengono esposti e narrati attraverso le figure delle attrici, che li hanno interpretati e per cui sono stati creati.




Si parte con gli abiti del guardaroba privato e di scena di Europa ’51, la pellicola di Rossellini per cui la regale Ingrid Bergman vinse il Nastro d’Argento e Fiore di Cactus del ’69.


Per Lana Turner, gli abiti drappeggiati a sottolineare la figura minuta e accattivante, nel film “La Fiamma e la Carne”del 1953, girato a Cinecittà, e che segna il sodalizio tra l’attrice e l’atelier, di cui continuò ad essere affezionata cliente.

I capi unici di Casanova (1958) per la sensualità di Kim Novak.


Una saletta è riservata interamente a “Nannarella” e alla micro-collezione di “petites robes noires”, appartenuti appunto ad Anna Magnani, esistenzialista pro-tempore, eroina del neorealismo cinematografico italiano, di cui si racconta l’aneddoto per cui i suoi piccoli abiti neri, tubini corti e chemisier, essenziali nel taglio moderno, venivano ordinati serialmente dall’attrice, che li indossava senza pretese alcuni giorni e poi li regalava all’amica Merlini.

E’ il 1956 e Guerra e Pace vede un’interprete d’eccezione nel ruolo di Natasha: Audrey Hepburn. Stile impero, in georgette avorio, raffinata bellezza e l'alta sartorialità valsero a Fernanda Gattinoni la nomination agli Oscar per i costumi.

Si dice dell'attrice che "… quando indossava i capi li impreziosiva come gioielli", e pare infatti che dagli abiti realizzati per il film, dall’atelier Gattinoni non si sarebbe più staccata, pur rimanendo testimonial di Givenchy.

La proiezione di documentari storici sulla Maison e spezzoni di film come Europa 51 (1952), Guerra e Pace (1956), Siamo Donne (1956) Fiore di cactus (1969), Lo Specchio della vita (1957) accompagna l’esposizione.
La retrospettiva testimonia, dunque, la nascita negli anni ’40 del nome dell’Alta Moda italiana e la sua affermazione in tutto il mondo, come icona di eccellenza e gusto attraverso l’atelier di Fernanda Gattinoni e i volti che accompagna con i suoi abiti, come first lady, da Evita Peron a Claire Boothe Luce e star del cinema come Anouk Aimée, Ingrid Bergman, Lucia Bosé, Bette Davis, Marlene Dietrich, Rossella Falk, Audrey Hepburn, Gina Lollobrigida, Anna Magnani, Kim Novak, Lana Turner e Monica Vitti.

Buona passeggiata dunque, attraverso questo lungometraggio tangibile, rivivendo un importante momento della storia culturale e del costume del secondo '900.

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