mercoledì 30 giugno 2010

Hotel SILKEN Puerta America MADRID: personalità futuristica a forte impatto sismico


Epicentro: MADRID
Capitale della Spagna dal 1562, non riconosciuta all’unanimità dai suoi cittadini, nasconde un contrasto teso tra la monumentalità dei palazzi asburgici, l’austerità del classicismo e il travolgente carattere di apertura dei propri abitanti.
Ingredienti tali da provocare in diversi momenti storici veri e propri terremoti culturali, traducibili
oggi in una estrema predisposizione al continuo rinnovamento.


Non poteva essere migliore la sede scelta dalla catena di hotel spagnola SILKEN per la realizzazione di uno degli esemplari alberghieri a cinque stelle più sperimentali da immaginare.


La SILKEN direction, che vanta hotel di alta rappresentanza nelle maggiori città spagnole, sottolinea il concept sottostante: ogni hotel deve essere caratterizzato da una singolare personalità stilistica che lo identifica, servizi e comfort di lusso, coniugando accoglienza e attenzione alle esigenze del cliente, tipiche di una guest house a carattere familiare.

L’hotel SILKEN Puerta America si trova in una zona facilmente accessibile della prima periferia di Madrid, molto vicino a luoghi di interesse culturale come il Museo El Prado e l’Auditorium Nacional de Musica.

Tratti distintivi?
Non immaginiamo un’architettura avveniristica rintracciabile in paesi emergenti (Dubai o Shanghai), in cui è in atto una spietata competizione tra i maggiori studi di progettazione per realizzare il prototipo di una delle Città Invisibili di Calvino o il palazzo del futuro.

La vista esterna di Hotel Puerta America ci rimanda a un edificio dalle caratteristiche moderniste:

linee sobrie e razionali che privilegiano la verticalità, pannelli-cornice e giunti lungo gli spigoli
che ne esaltano i contorni, quasi fossero un grassetto di una xilografia espressionista.


Il vero esperimento inizia varcando la porta centrale d’ingresso:
tredici piani per ben diciannove tra i più importanti studi di architettura di tredici nazionalità diverse, che hanno collaborato alla realizzazione del 5 Star Luxury Hotel, giocando con forme, materiali e colori diversi, al fine comune di rendere allo spazio la libertà di essere vissuto in maniere diverse, di essere esperito tante volte quante sono le firme, che hanno contribuito a creare un interior design, che soverchia il limite del progetto e si fa vera esperienza sensoriale.


Prendiamo l’ascensore:
-1. Floor: Teresa Sapey
00. Floor: John Pawson







01. Floor: Zaha Hadid, il primo architetto donna a ricevere il Pritzker.
Già dall’atrio entriamo all’interno di un mondo surreale dal sapore fantascientifico, dove il bianco si staglia riecheggiando atmosfere alla Solaris di Tarkovskij e le curve contribuiscono a creare l’illusione di entrare in una molteplicità di mondi possibili.
Cosa succede alle forme? Sembrano distaccarsi dalle quattro pareti, evolvendosi in un gioco di linee sinuose che voluttuosamente accerchiano il visitatore.
Una lampada, Vortexx, domina e illumina i corridoi creati in un materiale duttile e plastico di fronte agli LG HI-Macs. Ampiezza degli spazi per una visione che combina
il barocco delle linee curve e il minimalismo del bianco trasparente alle pareti e sul pavimento nelle camere/suite. Particolarissima l’illuminazione delle porte con led ad accensione automatica: un prodigio di estetica sognante e tecnologia.


Riprendiamo la salita e...


02. Floor: Norman Foster
03. Floor: David Chipperfield
04. Floor: Plasma Studio
05. Floor: Victorio & Lucchino
06. Floor: Marc Newson
07. Floor: Ron Arad
08. Floor: Kathryn Findley
09. Floor: Richard Gluckman


Fermiamoci ai piani alti...







10. Floor: Arata Isozaki entriamo in una zona dove decorativi orientalismi curvilinei affiancano spazi squadrati e linee rette proprie di un minimalismo puro. Elegante equilibrio evidenziato dal privilegiare tonalità scure volte a creare un ambiente fiction ricco di riferimenti alla tradizione nipponica. Esemplari le sale da bagno in cui doccia e vasca da bagno sono unite da un legno cavo che trasferisce l'acqua, amplificando la sensazione di cura del sé e di relax.


11. Floor: Mariscal y Salas


Arriviamo al piano ultimo collegato all'attico con piscina on the roof...





12. Floor & Attico: Jean Nouvel per dodici suite, tra cui una suite presidenziale.

Gli spazi giocano con le forme e incorniciano le immagini fotografiche di due grandi artisti: Araki e Fleischer. Architettura che gioca contrapponendosi una volta alla sensualità dei corpi di Araki che decorano l'ala ovest, e l'altra agghindando l'astrattismo delle forme di Fleischer. Fotografie, pannelli illuminati in un sottile dualismo tra l'ispirazione dettata dalla bidimensionalità e la solidità della terza coordinata.

Soggiornare o visitare Hotel Silken Puerta America, sicuramente un'esperienza che cattura, distoglie e trasporta i sensi degli ospiti in nuovi territori contemporaneamente.


Il vocabolo più giusto a definire la speculazione dell'interior design dell'hotel non puo' essere che FUTURISTICO, quasi nella sua primigenia accezione avanguardistica: il tutto a privilegiare il movimento, il dinamismo e il dialogare delle forme, che riescono comunque a rappresentare una perfetta armonia tra concept e tradizioni culturali diverse.

Lasciamo al visitatore il ruolo di essere regista di una esperienza, da cui puo' facilmente scaturire l'effetto di uno sconvolgimento sismico all'interno della sua visione.

Nessun commento: