mercoledì 2 giugno 2010

MaArten Baas .DE le dE-foRm-aZioni sensoriali



Carta d'identità:

Nome:Maarten Baas

Nato a Arnsberg (Germania)

Classe: 1978

Residenza: Eindhoven (Olanda)




Caratteristiche:...




Tedesco di origine, pare proprio che non abbia fatto suo, il carattere di stretta conformità alle regole, tipico di un certo accademismo teutonico.

Per parlare di questo giovane designer é consigliabile evitare classici stereotipi di facile lettura e cominciare a leggere tra le righe.

Se volessimo focalizzare in maniera più corretta, dovremmo immaginare un DNA che ha assorbito il clima sperimentale di quella che venne definita Entartete Kunst della Weimarer Republik, o calarci nei libertini e attivisti anni '70 tedeschi, in cui la rivolta pacifista del popolo underground produceva nuovi stili di vita (nascevano le comuni), grande musica (nascevano il prog', la psichedelia e su questa onda la musica elettronica sino all'industrial).

Ma ancora troppo facile cercare di descrivere a parole, nascondendosi dietro definizioni di genere.




Maarten Baas si spiega soltanto da solo:

“Mi piace ridefinire i limiti di ciò che siamo abituati a considerare normale...”




Professione:...”plasmatore” di forme

Perché?




Vediamo le opere:

Smoke Chair Dining di MOOI






Standard Unique di Established & Sons







Haphazard Harmony di Skitch





Clay Furniture







Real time: clock movies













Proviamo a commentarle.



Smoke Chair Dining di MOOI


Una sedia vittoriana sottoposta ad un getto di fuoco, trattata con una finitura in resina epossidica trasparente: un oggetto del passato rigenerato che assume una nuova immagine per i giorni nostri. Artigianalità della creazione:

ogni sedia é prodotta pezzo per pezzo in antitesi alla serialità della catena di montaggio, che diamo ormai per scontato.

Di che cosa si tratta, dunque, di una seduta, di una poltrona o di un soprammobile?


Standard Unique di Established & Sons

Segna il passo dell'avvicinamento del designer alla produzione industriale, senza tradire lo spirito del suo stile, basato sull’unicità dei pezzi.

Tipica sedia olandese da cucina in legno, con seduta piana, solidi appoggi a sezione quadrata e schienale a tre traverse.

Viene tuttavia destrutturata, assemblando volta per volta i pezzi prodotti con leggere differenze,

ad imitazione della lavorazione artigianale, montati in serie grazie a punti di giunzione standard.

Il faggio, legno povero, ne é la materia prima in colorazioni basiche che ne accentuano il carattere materico, come il bianco, il nero o il grigio. Un set teatrale?


Haphazard Harmony per Skitsch.

Un servizio completo di porcellane, di cui ogni pezzo nasce da artistici schizzi a matita.

Gli stampi per la loro realizzazione modellati a mano in schiuma.
Sagome morbide, irregolari, quasi casualmente armoniche che si contrappongono all'astrazione della progettazione digitale e reinventano la spontaneità di un comune ma autentico intervallo durante la giornata di tutti.


Clay Furniture

Un angolo per dormire, un letto in ferro battuto e dipinto rappresenta la finzione dell'arredamento,

la cui estetica si fa rappresentazione soggettiva e allucinata:

Van Gogh e la rivoluzione della rappresentazione? Non più verosimiglianza, ma salto in una nuova categoria: quella della soggettività mentale?


Real time: clock movies


Il tempo che funziona nella sua vertigine di umana imperfezione.

TRE orologi:

-un uomo cancella le ore da dietro al vetro e le riscrive, ogni minuto.

-un altro rimane misterioso (compaiono come liquidi puzzle dell'orologio digitale)

-una telecamera dall'alto inquadra due persone, che scopa alla mano spostano terra e immondizia

a disegnare l'orario.





Marteen Baas lascia a noi spettatori l'interpretazione delle sue opere.

Sicuramente consapevole di destare in noi reazioni particolari, talvolta indignate, tipica auto-difesa dell'osservatore, quando trova di fronte ai suoi occhi un qualcosa di nuovo e incomprensibile.

E', forse giocando con la ns. paurosa diffidenza, che ci stimola ad aprirci a nuovi modi di percepire

il reale?

Verrebbe da citare il Wittgenstein delle Ricerche Filosofiche, dove il concetto di oggettività del reale viene messo in discussione per aprirsi verso un universo qualitativo, dove il nostro modo di conoscere non puo' essere più considerato non collegato alla percezione, all'interpretazione soggettiva.

Verità oggettiva inesistente, probabilmente anche nella scienza, pertanto la speculazione sperimentale di Maarten Baas diventa gioco, in cui siamo invitati a partecipare.

All'interno di questo mondo, una volta sussurrata la parola d'ordine per entrarvi,

(“abbandono di ogni certezza"), cominciamo a capire, utilizzando tutti i sensi.

Che una sedia debba essere annusata? Il cui valore non é più subordinato alla sua funzione.


Che degli orologi possano segnare l'ora, ricordando che tempo é oblio, memoria, presente, superficialità incarnata nell'immondizia di ciò che fa perdere senso alla ns. vita e precisione sì, ma sempre dipendente da un punto di vista soggettivo?




I risultati delle creazioni del designer ci pongono tante domande, dando un'anima agli oggetti,

quasi parlanti, senza far perdere loro la funzione, per cui sono stati “inventati”.

La misura del fatto che siano riusciti o meno, dovrebbe essere indagata nel work in progress della loro osservazione e non sul momento finale della fruizione?




Domande aperte che vogliono rimanere tali.

Talvolta esse sono più importanti delle risposte.




...Dimenticavo: questo stesso articolo é solo un gioco

...Das ist nur ein Spiel!

Nessun commento: